Copertina del libro

    NANÀ

    La psicologa dal cuore antico e dallo sguardo moderno

    Un romanzo psicologico che intreccia vite, ferite, ricordi e rinascite.
    Una donna che ascolta, accoglie e accompagna con cura.
    Un viaggio tra psicologia e narrazione, dove ogni storia diventa un seme di consapevolezza.

    Anna De Martino

    Presentazione libro

    28 dicembre ore 10:00

    Palazzo Marciani

    Casali, San Potito – Roccapiemonte

    Prenotazioni in anteprima

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    Acquistabile online su:

    Illustrazione astratta in acquerello del profilo di Nanà la psicologa, con i capelli stilizzati che contengono simboli di libri, meditazione, un cane (Oliver) e il testo 'La saggezza dei nonni', che poggiano sulle case di San Potito. Rappresenta la fusione tra psicologia, ricordi e contesto campano.


    NANÀ

    è una psicologa dal cuore antico,
    cresciuta tra la saggezza dei nonni e la forza silenziosa delle piccole cose.

    Nel suo studio circondato da piante, libri e dal fedele Oliver, accoglie uomini e donne che portano ferite invisibili: matrimoni che scricchiolano, madri che pretendono troppo, musicisti bloccati dalla paura, donne che non hanno mai imparato a scegliersi.

    Ogni capitolo è un caso clinico, narrato in prima persona con uno sguardo intimo e umano, intrecciato ai proverbi napoletani che fanno da bussola emotiva.
    Tra sedute intense, ricordi d'infanzia, scoperte interiori e un'inaspettata maternità, Naná attraversa la vita degli altri mentre impara, passo dopo passo, a restare nella propria.

    Un romanzo che unisce psicologia e narrativa, capace di toccare il cuore e accendere consapevolezze: perché a volte basta una parola, un silenzio o uno sguardo per cambiare il cammino di un'intera esistenza.

    Prologo

    Illustrazione che mostra Nanà bambina di spalle, con un cuore luminoso sulla schiena, che osserva Nonno Peppe, anziano e distinto, nel suo studio. Il nonno si trova dietro un'ampia scrivania con libri e una cesta della spazzatura piena di medicinali, con sullo sfondo una finestra aperta che affaccia su un paesaggio campano.

    Il ricordo che cambiò tutto

    Avevo sei anni quando decisi cosa sarei diventata.
    Non fu un’illuminazione improvvisa, né il frutto di un ragionamento consapevole, fu un istante, un’immagine impressa nella mia mente come un dipinto eterno.

    Mi piaceva stare nello studio di nonno Peppe, un luogo che sapeva di carta, di penna stilografica e una saggezza antica.
    Lui era un uomo distinto, con i capelli bianchi sempre in ordine e un portamento che ispirava fiducia. Non parlava mai troppo, ma le sue parole avevano il peso di qualcosa di definitivo. La gente lo rispettava e lui rispettava la sofferenza di chi gli si sedeva davanti.

    Illustrazione di nonno Peppe che indica un cestino pieno di medicinali. Accanto a lui, un fumetto raffigura il giovane paziente arrabbiato che esclama: 'Tutti questi! Li prendo tutti e sto sempre male!', simboleggiando la cura alternativa proposta dal nonno.

    Volevo vedere, volevo capire

    Quel giorno ero rannicchiata dietro la porta socchiusa, come al solito, con il cuore che batteva forte per l’eccitazione di poter sbirciare il suo mondo.
    Volevo vedere, volevo capire.

    Un giovane uomo entrò nello studio, con gli occhi che bruciavano di frustrazione. Con sé portava una busta piena di medicinali che poggiò sulla scrivania con un gesto esasperato.
    <<Tutti questi!>> sbottò, con la voce tremante <<Li prendo tutti e sto sempre male!>>

    Nonno Peppe prese la busta, la osservò un attimo, poi la chiuse e, senza esitazione, la gettò nel cestino sotto la scrivania.
    Il giovane si alzò di scatto. <<Ma che fa?>> disse arrabbiatissimo.
    Nonno non si scompose. Si alzò anche lui, sistemò il suo camice con eleganza e gli fece un cenno con la testa. <<Vieni con me.>>

    Illustrazione che mostra Nanà bambina di spalle che osserva da una finestra nonno Peppe e il giovane paziente allontanarsi su una strada sterrata tra vigne e ulivi al tramonto. La scena simboleggia l'inizio del cammino verso la guarigione e la consapevolezza.


    Attesi

    Lo vidi uscire dallo studio, camminando con passo tranquillo verso la strada sterrata che portava alla montagna. Il giovane lo seguì, ancora perplesso, ma senza protestare.

    Dalla finestra lo osservai allontanarsi, prima tra le vigne, poi su per il sentiero che portava tra gli ulivi.
    Il tempo passò lento, mentre il sole iniziava a calare e la luce dorata si rifletteva sui muri bianchi delle case.

    Attesi.

    Illustrazione di nonno Peppe e il giovane paziente di ritorno dalla passeggiata. Il giovane cammina a testa alta con un sorriso rilassato, simboleggiando la ritrovata serenità e il superamento della frustrazione


    Fu allora che capii

    Quando tornarono, il giovane aveva un’espressione diversa.
    Qualcosa nei suoi occhi si era sciolto, la tensione sulle spalle era scomparsa. Sorrideva, un sorriso lieve ma vero, come se, in quell’ora di cammino, fosse riuscito a respirare dopo tanto tempo.

    Fu allora che capii.
    Volevo essere coome nonno Peppe.
    Volevo guardare negli occhi la sofferenza delle persone e aiutarle a ritrovare quel sorriso.
    A sentire di nuovo il respiro della vita.

    Avevo sei anni, e il mio desiderio era già scritto nel cuore.

    Il profumo del caffè
    O sazio nun crere a 'o riuno

    Illustrazione ad acquerello di una tazzina di caffè fumante, il cui vapore si trasforma nel paesaggio collinare e nel paese di San Potito all'alba, simboleggiando il risveglio lento e l'aroma mattutino del borgo campano.

    L’aroma intenso del caffè si diffonde nell’aria del mattino, accompagnando il risveglio lento di San Potito, una piccola frazione di Roccapiemonte, nella provincia salernitana.
    Il sole inizia a scaldare le strade ancora intrise della frescura notturna, mentre il silenzio dell’alba cede gradualmente il passo ai primi suoni della gioornata.

    Uscendo di casa, mi avvolge il tepore settembrino e il ritmo cadenzato dei miei passi riecheggia sui marciapiedi ancora semi-deserti. San Potito è un microcosmo di mille anime, fatto di volti noti e voci intrecciate, dove ogni buongiorno si mescola a una battuta, tessendo la trama rassicurante della quotidianità.

    <<Nanà! Già sveglia? >>

    Illustrazione di Nanà che cammina per le vie del paese di San Potito, accompagnata da note musicali ed emoji felici, mentre un'altra donna la saluta da una finestra dicendo 'Nanà! Già sveglia?'. Rappresenta il 'microcosmo di mille anime' e la rassicurante quotidianità.