LA RESILENZA AL TEMPO DEL COVID

     

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    Nell'epoca in cui viviamo, dove regnano l'attenzione per il benessere fisico e le manovre di prevenzione alla positività al covid, ci si dimentica il valore del coraggio e della resistenza psicologica.
    Le qualità di coraggio e fiducia fanno i conti con intere generazioni che tutto sommato non hanno vissuto e conosciuto in prima persona eventi spaventosi.
    Coraggio è assumersi un rischio per cui vale la pena correrlo.
    Il coraggio è formato dalla paura e dal desiderio, in questo caso la paura del contagio e il desiderio di ritornare alla vita "normale".
    Visto secondo quest'ottica, tutti noi possediamo gli ingredienti che formano il coraggio. Avere gli ingredienti, però, non vuol dire aver fatto l'impasto. Al fine di ottenere quest'ultimo c'è bisogno che io mi impegni ad unire gli ingredienti e a darne forma!! Esiste una forma di coraggio che metta tutti d'accordo in questa situazione? Beh, non è proprio così.
    Non necessariamente un atto di coraggio può essere precipito come tale se viene osservato dall'esterno. Ad esempio, stare a casa, come viene raccomandato, quando gli amici mostrano scetticismo verso i benefici che tale comportamento può avere, può essere considerato un'azione coraggiosa proprio perché affrontata mettendo magari in discussione la propria reputazione nel gruppo sociale di appartenenza; viceversa, gli amici potrebbero vedere il continuare la vita "normale" come atto altrettanto coraggioso.
    Altro aspetto legato all'interpretazione dell'atto di coraggio è "il senno di poi": in caso di successo è molto probabile che quell'azione venga giudicata coraggiosa; fallimentare in caso di insuccesso. Tuttavia il coraggio entra in gioco quando non c'è nessuna garanzia di successo.
    Per vedere il coraggio come il mezzo per guardare avanti bisogna far riferimento anche ad altri ingredienti che se messi in gioco possono rendere "l'impasto" più soffice e duraturo: la resilienza, ovvero la capacità di risollevarsi dagli eventi avversi. Tipica di chi riesce a cogliere la possibilità di trasformare una situazione stressante in opportunità; la fiducia nelle proprie risorse e capacità.
    Dunque, nell'attuale situazione bisognerebbe mettere in campo, con impegno, tutte le capacità funzionali che la persona possiede e un'adeguata flessibilità psicologica per quanto concerne il cambiamento del proprio stile di vita.
    È necessario impegnarsi a tenersi occupati, trovare gratitudine e gioia nelle piccole cose che di solito non vengono apprezzate, ricordarsi che aver paura è del tutto normale in una situazione "anormale".
    Come più volte ho sostenuto, è di estrema importanza impegnarsi a costruire una nuova routine e utilizzare la tecnologia per "superare" il distanziamento sociale. L'ideale sarebbe quello di trovare, creare nuove strategie e approcci da remoto che possano consentire il conservamento di uno stato equilibrato di salute psicologica.
    Mi piacerebbe che questi piccoli consigli pratici vengano visti come un "primo soccorso psicologico". Essi non mirano alla cura ma alla costruzione di un salvagente al fine di riuscire a mantenersi a galla in una situazione emergenziale come questa.
    Iniziamo quindi a porci domande e a dare risposte pratiche e concrete su quali sono le nostre risorse, le nostre capacità e mettiamole in gioco con coraggio e fiducia.

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