Cara me,
Complimenti. Sei riuscita in una cosa che pochi esseri umani al mondo riescono a fare: cambiare un pannolino con una mano sola mentre con l'altra rispondi a un messaggio di un paziente che sogna ancora l'ex del liceo.
Sì, sei una neomamma.
E pure psicoterapeuta. In pratica, sei iscritta a due ordini professionali: uno scientifico e uno mistico, fatto di poppate, rigurgiti, e monologhi interiori pieni di domande esistenziali ("Perché piange? E perché IO sto piangendo con lui?").
Eppure, guardati. E guardati bene.
Ti svegli alle 5 di mattina, con gli occhi gonfi, ma ancora non ti sei dimenticata di te stessa. Hai la mente di una psicoterapeuta, quella che sa come leggere gli altri e risolvere drammi emotivi, ma la tua mente è diventata un crogiolo di confusione tra pianti, poppate e risate isteriche.
E mentre fai tutto questo…
Riesci comunque a sorridere e dire: "Sì, questo è il mio nuovo caso clinico. E va benissimo così."
Vita, tu sei il mio miglior caso clinico,
e anche se ogni tanto vorrei fuggire sotto un piumone, so che sei una delle cose più belle che mi siano mai capitate.
Ce l'hai fatta.
Ogni tanto ti dimentichi il caffè sul fuoco, ma non ti sei dimenticata chi sei. Riesci a tenere insieme pazienti, figlio, lavatrici e lacrime di commozione alle 2:47 di notte.
Quindi grazie, vita.
Anche se mi costi sonno, occhiaie e chili di pazienza, sei il mio miglior caso clinico.
Con affetto,
Te stessa (versione con biberon e Freud nella borsa)